L’avventura di Carlo e Gabriele del Progetto Ulisse è un’esperienza straordinaria che combina sfida personale e impegno per la sostenibilità ambientale
Con il sogno di attraversare uno degli ultimi fiumi incontaminati d’Europa, il Vjose, e di concludere il loro viaggio sul mare Adriatico con una zattera auto-costruita, hanno intrapreso una spedizione che è tanto ispirante quanto ambiziosa In questa intervista, Carlo e Gabriele ci raccontano come è nata l’idea del Progetto Ulisse, gli obiettivi che si sono prefissati, e le lezioni che hanno appreso lungo il cammino
Lasciamo spazio alle loro parole, piene di avventure, sfide e scoperte
1 Come è nata l’idea del “Progetto Ulisse” e cosa vi ha ispirato ad attraversare il fiume Vjose e il mare Adriatico
Quest’avventura nasce dall’idea di poter toccare e attraversare uno degli ultimi fiumi incontaminati d’Europa e poter immergersi in un posto dove la mano industriale dell’uomo non è ancora riuscita ad arrivare L’Adriatico sarebbe stata la parte conclusiva del viaggio, una sfida per noi e la nostra zattera auto costruita
2 Quali sono stati gli obiettivi principali del vostro progetto
Ci sono due aspetti fondamentali:
Il primo è stato quello di superare un nostro limite e riuscire a portare a termine il viaggio grazie alla nostra zattera
Il Secondo è stato quello di mandare un messaggio di sostenibilità e di raccolta dati delle acque del fiume Vjosa Tutto questo in collaborazione con Outbe che ci ha dotato la zattera di strumenti per l’analisi dell’acqua
3 Potete raccontarci qualcosa in più sul fiume Vjose e perché è così speciale e importante da preservare
Il fiume Vjosa scorre in una valle veramente incantata, sono pochi i villaggi che sorgono sulle sue sponde
Sono 200km di fiume quasi totalmente selvaggi Il primo tratto è impetuoso e passa attraverso falesie di montagne e canion davvero mozzafiato
Purtroppo scendendo verso il mare incomincia a perdere la sua incontaminazione e non viene preservato come dovrebbe
Ha tantissime risorse ed è completamente navigabile
4 Qual è stata la reazione di amici e parenti quando hanno saputo della vostra spedizione
Percorrere un fiume come il Vjosa con una zattera auto costruita non è proprio uno scherzo! Ovviamente in avventure come questa c’è sempre una commistione di sentimenti , dall’incoraggiamento al cercare di farci desistere
5 Come avete progettato e costruito la vostra barca con materiali di fortuna
La nostra zattera è stata interamente costruita con materiali riciclati Abbiamo utilizzato fusti di birra come galleggianti intrappolati in un’intelaiatura in ferro Mentre per le chiglie abbiamo utilizzato legno e ferro
Sostanzialmente la difficoltà è stata progettare un mezzo che andasse bene sia per il fiume che per il mare, pertanto l’abbiamo concepita in tre moduli smontabili
Il modulo centrale per il fiume e i due laterali per il mare in modo da farla diventare una specie di trimarano
6 Quanto tempo ci è voluto per completare la costruzione della barca
In tutto ci abbiamo impiegato 4 mesi
7 Quali sono state le principali sfide tecniche che avete affrontato nella costruzione della barca
Abbiamo già percorso altri fiumi con imbarcazioni auto costruite anche se il Vjosa ha molta corrente e molte gole La difficoltà maggiore è stata costruire la vela per il mare, l’albero maestro con le sue sartie
8 Avete avuto qualche aiuto o consulenza da parte di esperti nella costruzione della barca
In realtà abbiamo chiesto ad alcuni amici che navigano con barche a vela ma il grosso del lavoro lo abbiamo sperimentato noi stessi
9 Potete descrivere come è stata la vostra esperienza di navigazione lungo il fiume Vjose
Il Vjosa è davvero un fiume impegnativo I primi due giorni sono stati adrenalinici, la nostra zattera passava rapide e punti molo stretti in cui la corrente diventa ingovernabile Dopo il fiume si allarga e rilassa facendoci impegnare moltissimo nel remare senza sosta
10 Quali sono stati i momenti più difficili e quelli più gratificanti durante la vostra navigazione
I momenti più difficili sono stati sicuramente i primi due giorni La zattera era robusta e con un galleggiamento magnifico ma poco governabile Abbiamo rischiato in qualche tratto cadendo e rimanendo in acqua sotto la zattera con la corrente che ci trascinava nel fondo delle rocce
Passati questi momenti possiamo dire che la gratificazione maggiore è stata riuscire a resistere e in modo ostinato arrivare al mare
11 La spedizione prevedeva di attraversare anche il mare, cosa vi ha impedito di farlo
Si, purtroppo non siamo riusciti a completare l’intera spedizione a causa di condizioni metereologiche davvero avverse Siamo sempre stati in contatto con uno skipper che monitorava costantemente le condizioni dei venti e la situazione era drammatica
Arrivati alla foce del fiume abbiamo comunque fatto un tentativo in mare ma non c’è stato verso di poterlo affrontare
Ecco cosa ci hanno detto:
12 Quali lezioni avete imparato da questa esperienza che vorreste condividere con altri avventurieri o ambientalisti
Sicuramente la lezione più grande è quella rappresentata dal “rispetto” che bisogna avere in modo sacro nei confronti della natura, sia dal punto di vista ambientale , sia dal punto di vista sportivo Il fiume e il mare sono elementi che hanno una loro forza e una loro anima, sfidarli significa assumersi il rischio dell’imprevisto
13 Cosa avete intenzione di fare con la barca ora che la spedizione è terminata
Ci sono due possibilità Una è quella di lasciarla al Parco del Gran Paradiso sul lago di Ceresole Reale ( vicino a dove viviamo ) permettendo a chi vuole di provare un’esperienza in zattera
L’altra è quella che finisca in qualche picco museo espositivo delle nostre zone
14 Avete in programma altre spedizioni o progetti simili in futuro
I sogni sono infiniti! Sicuramente la questione di una traversata in mare ci è rimasta nella mente
15 Che tipo di impatto pensate che il “Progetto Ulisse” abbia avuto sul pubblico e sulla consapevolezza ambientale
Non crediamo di essere dei grandi testimonial ma abbiamo fatto il possibile per poter essere utili a lanciare un messaggio di sostenibilità Abbiamo raccolta dei dati sull’acqua del fiume che verranno analizzati da università del settore e con la popolazione del Vjosa abbiamo tessuto relazioni e scambi culturali che speriamo portino a maggiore consapevolezza di questo loro patrimonio
16 C’è un messaggio specifico che vorreste trasmettere alle persone riguardo l’ambiente e la natura
Ogni giorno vediamo e leggiamo notizie bruttissime, sembra che tutto attorno a noi stia crollando Per quanto ci riguarda basterebbe spegnere la televisione e leggere meno “cazzate” sui social Farsi invece anche solo una passeggiate tra le montagna o in mezzo a qualche bosco per accorgersi che di bellezza attorno a noi ce n’è tantissima…e magari impegnandoci a preservarla!
17 Qual è stato il feedback più sorprendente o significativo che avete ricevuto dopo la vostra spedizione
Siamo appena tornati e la cosa più bella è vedere l’interesse delle persone che credevano fosse impossibile
Molte volte tanta gente non osa per la paura di esporsi , di fallire ma quando vede la “riuscita” di un altro gioisce come se l’avesse vissuta in prima persona
18 Come possono le persone interessate seguire e sostenere i vostri sforzi o progetti futuri
Al momento abbiamo una pagina Instagram dedicata a questa impresa ma la aggiorneremo sempre appena saremo pronti per la prossima avventura Intanto su questa pagina “Progetto Ulisse” pubblicheremo di volta in volta l’uscita del docufilm che abbiamo realizzato