Esiste un’isola nell’arcipelago indiano delle isole Andamane nel golfo del Bengala chiama North Sentinel (letteralmente Sentinella del Nord) in cui vive da circa 60000 anni una tribù che rifiuta da sempre ogni tipo di contatto con l’uomo
Parliamo della tribù dei Sentinellesi
La tribù è stata classificata tra le ultime popolazioni in tutto il mondo a rimanere ancora virtualmente incontaminate dalla civiltà moderna e aggrediscono violentemente chiunque provi ad avvicinarsi
Chi sono i Sentinellesi
Si pensa che vivano nell’isola da circa 60000 anni, molto probabilmente i loro antenati hanno preso parte alle prime migrazioni preistoriche compiute dall’uomo fuori dal continente africano
Il numero esatto di abitanti è ancora sconosciuto
Si stima che ci siano dai 50 ai 500 membri per un’isola che si estende per 59,67 km² ma nell’ultimo censimento ufficiale indiano, si parla di un totale di 15 individui di cui 12 maschi e 3 femmine
Per sostentarsi si danno alla caccia, alla raccolta di frutti della foresta e alla pesca con piccole imbarcazioni molto strette che possono essere usate solo in acqua poco profonde e vengono spinte con un lungo palo
Non ci sono prove che dimostrano allevamenti o agricolture
Si pensa che i Sentinelesi vivano in tre piccoli gruppi
Le loro abitazioni sono di due tipologie: grandi capanne comunitarie con diversi focolari per più famiglie, e rifugi provvisori che a volte si possono vedere sulla spiaggia, senza pareti laterali e con spazio sufficiente per un solo nucleo familiare
Le donne portano una cordicella di fibra intorno alla vita, al collo e alla testa e gli uomini usano collane e fasce attorno al capo mentre in vita hanno una cintura più spessa e portano anche lance, archi e frecce
Contatti con l’uomo nel XX secolo
A partire dal 1967 partirono alcune spedizioni indiane con l’intento di stabilire rapporti amichevoli che non andarono a buon fine venendo respinti continuamente dalla tribù
Anno 1974
Nel 1974 per un documentario intitolato Man in Search of Man, partì una spedizione composta da antropologi, poliziotti armati e un fotografo della National Geographic
Si avvicinarono all’isola facendo gesti amichevoli ma la tribù cominciò subito a scagliare lance e frecce
Provarono a spostarsi più lontano, fuori dalla gittata delle frecce e lasciarono alcuni doni sulla spiaggia tra cui giocattoli, noci di cocco, un maiale vivo, e alcune pentole
La tribù continuò ad attaccarli sempre più violentemente e una freccia colpì addirittura il regista mentre altri membri colpì anche una bambola e il maiale per poi sotterrarli sotto la sabbia
Accettarono solamente le pentole e con grande entusiasmo le noci di cocco
Anno 1975
Leopoldo III del Belgio, bramoso di vivere un’avventura adrenalinica, partì di notte avvicinandosi silenziosamente all’isola e fuggirono quando un guerriero si accorse di loro e li minaccio con l’arco
Anno 1977
La nave da carico MV Rusley si arenò sulle barriere coralline attorno alle spiagge, mentre sorte analoga capitò alla MV Primrose il 2 agosto 1981
Pochi giorni dopo il naufragio di quest’ultima, gli uomini di equipaggio a bordo, ancora in attesa dei soccorsi, notarono la presenza di questa tribù che trasportava lance e frecce e costruivano barche sulla spiaggia
Presagendo il peggio, il capitano lanciò via radio un messaggio di emergenza per richiedere la consegna di armi da fuoco in modo che il suo equipaggio potesse difendersi da un eventuale attacco
Tuttavia la Primrose non ricevette alcun aiuto, a causa del mare grosso e di una vasta tempesta che impedì ad altre navi di raggiungerla
Fortunatamente le stesse condizioni proibitive impedirono anche agli isolani di avvicinarsi per attaccare Una settimana dopo, tutti i membri dell’equipaggio furono salvati da un elicottero
In entrambe queste occasioni i sentinellesi utilizzarono i relitti per ricavarne materiale ferroso
Anno 1991 I primi contatti pacifici
Nel 1991 ci fu una svolta
Il 4 gennaio 1991, il team di Pandit Triloknath, direttore dell’Anthropological Survey of India partì con la famosa antropologa Madhumala Chattopadhyay, già nota per essere riuscita a stabilire relazioni di grande fiducia e reciproca stima con altre popolazioni indigene delle Andamane, come gli Onge e i Jarawa
Fu la prima spedizione ad avere una donna a bordo
La presenza di Chattopadhyay cambiò radicalmente la situazione, l’avvicinamento dei ricercatori non fu percepito come un atto di aggressione (tra i sentinellesi solo gli uomini portano e usano le armi) e la reazione dei sentinellesi fu completamente diversa dalle precedenti, il team fu fatto avvicinare e i regali furono consegnati direttamente nelle loro mani
Fu il primo contatto faccia a faccia con i sentinellesi, dopo le violente incursioni dei colonialisti del secolo precedente
Il mese successivo il team effettuò un’altra visita e le reazioni dei sentinellesi furono ancora più entusiaste
Tuttavia, le visite degli studiosi indiani sull’isola cessarono e nel 2005 il governo indiano impose un divieto incondizionato di avvicinamento a meno di 3 miglia dall’isola, vietando ulteriori studi scientifici
Contatti con l’uomo nel XXI secolo
Anno 2006
Nel 2006 i sentinellesi uccisero due pescatori che pescavano illegalmente granchi del fango attorno all’isola Venne inviato un elicottero della Guardia costiera indiana, per recuperare i corpi ma fu respinto dai guerrieri sentinellesi che scagliarono moltissime frecce
Anno 2014
Nel novembre 2014 Survival denunciò che i pescatori di frodo avevano preso di mira le acque intorno all’isola di North Sentinel, mettendo così in grave pericolo la tribù; l’organizzazione sollecitò le autorità a garantire che l’isola fosse protetta dalle invasioni esterne
Anno 2018
Nel novembre 2018 un missionario statunitense di nome John Allen Chau, recatosi sull’isola per convertire la popolazione locale al cristianesimo, è rimasto vittima degli indigeni non appena messo piede sull’isola
«Signore, quest’isola è forse l’ultima roccaforte di Satana dove ancora nessuno ha mai sentito o avuto la possibilità di sentire il tuo nome»
Queste furono le ultime parole del missionario prima di morire
Conclusioni
Insomma senza dubbio questa tribù di indigeni riscuote grande fascino e curiosità ma è importante preservare il loro modo di vivere
Anche per oggi caro avventuriero è tutto!
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Ti auguro buone avventure
Un abbraccio,
Simone